Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Libro

Marco Tonelli

Pino Pascali. Il libero gioco della scultura

Johan & Levi, 2010

21,85 € 23,00 €

Johan & Levi (Monza, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
2010
ISBN
9788860100559
Autor
Marco Tonelli
Páginas
144
Serial
Parole e immagini (2)
Editores
Johan & Levi
Formato
172×242×15
Materia
Pascali, Pino, Storia dell’arte, Scultura, Singoli artisti, monografie d’arte, Seconda metà del XX secolo, 1950–1999
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Pino Pascali ha attraversato la storia dell'arte italiana come una folgorante meteora. Nato a Bari nel 1935 e morto a soli trentatré anni in un incidente automobilistico, è ritenuto con Boetti e Manzoni uno degli artisti d'avanguardia più innovativi del dopoguerra italiano. Malgrado la fulminea carriera, già in vita ottiene un consenso pressoché unanime per la dirompente originalità del suo talento. Questo saggio circoscrive l'ambito d'indagine alla sola opera plastica di Pascali (1964-1968), con rapidi accenni all'attività di grafico pubblicitario, scenografo, disegnatore o performer. Accantonata la curiosità per l'uomo Pascali e la sua leggenda, l'autore ne scandaglia l'opera lungo un percorso tematico e cronologico, si confronta con le interpretazioni di numerosi critici e si serve delle dichiarazioni dello stesso Pascali per ridefinire un campo d'azione e di senso del suo linguaggio visivo, rintracciandone origini e ascendenti. Se le lezioni di Magritte, Savinio e de Chirico sono ineluttabili per lui, nondimeno Pascali si inserisce in un contesto del tutto contemporaneo. Il volume è quindi un gesto doveroso: liberare Pascali dal mito di Pascali e rettificare un'immagine parziale e sviante. Il lettore scoprirà che l'opera di Pino Pascali è molto meno ingenua, infantile, primordiale e selvaggia di quanto si sia creduto finora.