"PRIMA ED UNICA EDIZIONE ANTICA DI QUESTA BIOGRAFIA DEL MEDEGHINO. In-8. 2 parti in 1 volume. a4 b8 A-L8 M10; [24], 194, [2] pagine. Interessante insegna silografica al frontespizio: tre alberi all'interno di una cornice figurata e la parola "velascus" lungo il tronco centrale Ð probabilmente il nome dell'incisore. Motto di matrice oraziana su cartiglio: "crescit occulto", ossia, "cresce di nascosto" [" velut arbor aevo", "come un albero nel tempo"] (Odi, I, 12: 45). Iniziali e fregi incisi su legno, tra cui una grande testata con mascheroni in apertura della biografia. Leggerissime gore sulle punte disopra dei primi due fascicoli. Alone esteso alla parte superiore del fascicolo finale. Impronte occasionali e piccole sbavature d'inchiostro sui margini bianchi. Qualche lieve fioritura, sempre marginale. La carta b8 manca del lembo disotto (1,5 cm di punta). Legatura del tempo in piena pergamena rigida. Specchi incorniciati da doppi filetti a secco. Dorso arrotondato. Qualche piccolo foro di tarlo. Titolo anticamente manoscritto in elegante grafia a piè di costola insieme alla numerazione d'inventario bibliotecario, apposta sotto la cuffia di testa. Tagli spruzzati in blu. Esemplare generalmente fresco, pulito ed in ordine. Una bella copia. Prima ed unica edizione antica (il libro fu ristampato solo nel 1854) di quest'opera biografica che celebra le gesta del "valorosissimo" e famigerato condottiero milanese Gian Giacomo Medici, detto Il Medeghino (1498 Ð 1555). Gian Giacomo proveniva dalla potente famiglia lombarda dei Medici, che assolutamente non va confusa con i de' Medici duchi di Firenze. Papa Pio IV, al secolo Giovanni Angelo Medici, fu suo fratello. Questo libro narra le eroiche imprese militari del Medeghino in Ungheria, Boemia e Fiandre, al soldo di Carlo V, o del re di Francia, secondo la convenienza del momento. Dopo l'esperienza oltre confine, le sue incredibili avventure continuarono anche in patria. A detta di cesare Parona, l'autore del sonetto d'apertura in lode a questo mercenario dalla testa calda, il Medeghino diede tale lustro alla città di Milano, che essa non avrebbe potuto più sfigurare come luogo natio di grandi geni militari al confronto con la grande Roma. Anzi, Parona dichiara senza indugio che, grazie al Medeghino, non sarà più Milano ad invidiare Roma, che fu gloriosa dominatrice del mondo, ma bensì il contrario: "onde à Milano Roma invidia porte"; il che rivela l'antico spirito di rivalsa dei milanesi sulla città eterna. D'altronde, la rivalità tra le due metropoli affonda le su radici ben più addietro, già in epoca imperiale. Con l'aiuto di questo ed altri testi, Il Medeghino divenne presto bandiera dell'orgoglio milanese. La sue azioni e la sua leggendaria rocca, il castello di Musso a picco sul lago di Como, da cui intraprendeva le sue bellicose scorribande nei territori del ducato di Milano, hanno ispirato fortemente la letteratura successiva sul Rinascimento italiano, la quale si è concentrata, soprattutto nell'800, sullo studio di figure parimenti spregiudicate, come i molti principi, duchi, signorotti, papi ed alti prelati (si pensi agli intrighi della corte viscontea, oppure alla potente famiglia Borgia) che hanno teso le trame degli eventi più sensazionali di quel tempo. La tradizione storiografica romantica ha ingigantito la fama di personaggi come il marchese di Marignano, soprattutto grazie alle loro idiosincrasie ed incontenibili esuberanze, come testimoniate da molti cronache dell'epoca. USTC 4036530; Opac SBN IT\ICCU\SBLE\007902. Sull'attività dello stampatore Girolamo Bordone si veda la voce a suo nome nel DBI della Treccani."
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