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Libro

(Photius) Schott Andreas

PHOTII MYRIOBI, BLON, Sive Bibliotheca librorum quos Photius Patriarcha Constantinopo litanus legit & censuit. Graecè edidit David Hoeschelius Augustanus, & notis illustrauit. Latinè vero reddidit & schiloys auxit Andreas Schottus Antverpianus. Opus

Oliva Pauli Stephani,, 1611

1200,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1611
Lugar de impresión
(Geneve),
Autor
(Photius) Schott Andreas
Editores
Oliva Pauli Stephani,
Materia
RACCOLTE BIBIOGRAFICHE LINGUA LATINA LINGUA GRECA CLASSICI GRECI, LETTERATURA CLASSICI
Idiomas
Italiano

Descripción

In folio (35,6x21,8 cm); (32), (812) numerate a colonna 1624, (52) numerate a colonna 104, (24) pp. Bella legatura coeva in piena pergamena molle con titolo manoscritto da mano coeva al dorso (in parte sbiadito) e ripreso da mano settecentesca, in bella scrittura, al margine alto del dorso. Un piccolo tunnel di tarlo al margine esterno bianco di una cinquantina di carte (praticamente alla fine della carta) che in solo una ventina di carte, ininfluente. Un forellino di tarlo piccolissimo nel margine esterno bianco di un’ottantina di carte, praticamente invisibile. Un piccolo rinforzo settecentesco al margine esterno bianco dell’ultima carta a chiudere un piccolo strappetto, sempre lontano dal testo e non significativo. Esemplare leggermente ed uniformemente brunito a causa della qualità utilizzata e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Bella marca tipografica di Estienne al frontespizio. Prima edizione bilingue in greco e latino, stampata dal celebre stampatore ginevrino, Paul Estienne autore di alcune delle edizioni più celebri della seconda metà del cinquecento e dei primi anni del seicento, di questo classico del grande bibliografo, erudito e patriarca bizantino, Fozio I di Costantinopoli, detto il Grande (in greco antico: F?t?, Phótios; Costantinopoli, 820 circa – Armenia, 6 febbraio 893) che fu insegnante filosofia greca nell’Imperiale Università di Costantinopoli. Questa edizione è la più ricercata in quanto rappresenta la prima edizione che vede il testo latino contrapposto a quello greco. Uomo dalla grandissima cultura fu un apprezzato filologo, esegeta ed esperto di patristica ed anche un importante uomo di stato ricoprendo le cariche di Segretario Capo di Stato e Capitano delle guardie del corpo dell'Imperatore. "Nell'anno 842 l'imperatore Michele III, detto l'Ubriaco (842 - 867), succedette al padre Teofilo. Non potendo occuparsi degli affari di Stato a causa della minore età - Michele III aveva solo due anni quando si ritrovò imperatore di Bisanzio - la reggenza dell'Impero fu affidata alla madre,l'Imperatrice Teodora, che rimase in carica fino all'858. Fra i diversi atti della sua reggenza, ci fu, in particolare la comminatoria dell'esilio al patriarca Ignazio I di Costantinopoli, con il pretesto di aver rifiutato di dare la comunione allo zio dell'Imperatore, Bardas. Chiesa dove viene venerato Fozio I di Costantinopoli. Teodora aveva dunque bisogno di nominare un nuovo patriarca di Costantinopoli, e fu scelto Fozio, a quell'epoca ancora un laico. Per realizzare tale risultato, Teodora lo nominò vescovo dopo soli cinque giorni dall'esilio del patriarca Ignazio e, nel Natale dello stesso anno 858, Fozio fu nominato patriarca di Costantinopoli". La mossa politica non piacque a Roma e dopo una seri di incontri e scontri diplomatici, Fozio venne scomunicato da Papa Nicolò I e lui, a sua volta, dopo aver indetto un sinodo di tutti i patriarchi bizantini, scomunicò il papa. Il patriarcato di Fozio fu poi causa di una disputa continua con Roma fino a quando, con il cambio dell’Imperatore ed il mutare dei rapporti con Roma, con una scusa pretestuosa, Fozio venne deposto e poi mandato al confino in un monastero in Armenia dove, poi, morì. "La Biblioteca (in greco antico: ?ß?, Bibliothéke, in latino: Bibliotheca), anche nota come Myrióbiblos (in greco antico: ?ß?ß?, "diecimila libri"), è una rassegna bizantina di opere letterarie greche e bizantine redatta dal patriarca Fozio I di Costantinopoli nell'855. L'opera, sicuramente incompiuta, è una raccolta di notizie ed epitomi (ossia riassunti, più o meno lunghi ed inframmezzati da estratti) di altri testi, in numero di 279, che sono chiamate codici. L'opera inizia e si conclude con due lettere di Fozio spedite al fratello Tarasio. L'incipit di ciascun codice costituisce una presentazione quasi bibliografica dell'autore trattato; segue un breve riassunto dell'opera redatto da Fozio; il codice si conclude, poi, con valutazioni morali e stilistiche e con confronti tra l'autore ed altri esponenti dello stesso genere letterario. Sono dotte schede di lettura-recensioni, redatte e destinate solamente per quel circolo di studiosi che ruotava attorno al patriarca, che fanno di Fozio un erudito critico letterario ante-litteram. [.] Per molti autori antichi, di cui si sono irrimediabilmente perdute le opere e le vite, la Biblioteca rappresenta l'unica traccia del loro pensiero, facendo della Biblioteca, secondo Karl Krumbacher, «l'opera più importante di storia letteraria del medioevo». In particolare, due romanzi devono all'opera di Fozio la sopravvivenza del proprio ricordo. Il primo è il Dramaticon di Giamblico, di cui Fozio lesse i 16 libri: si trattava di un romanzo d'amore e d'avventura, del quale il patriarca riportò un'epitome, che costituisce l'unica testimonianza su essa; o Le incredibili meraviglie al di là di Thule di Antonio Diogene, in ventiquattro libri". "L'Editio princeps è quella di David Hoeschel, pubblicata ad Augusta nel 1601, dopo numerosi tentativi falliti nel sedicesimo secolo. La prima traduzione latina di questa edizione, ad opera del gesuita di Anversa André Schott, fu pubblicata ad Augusta nel 1606. L'edizione di Hoeschel e la traduzione di Schott furono ristampate [per la prima volta] insieme a Ginevra nel 1611 ". L’opera, ristampata numerosissime volte nel seicento e nel settecento, è considerata una delle più importanti opere del medioevo. Edizione rara, ricercata, in legatura coeva ed in buone condizioni di conservazione. First Latin-Greek edition, good copy. Rif. Bibl.: Worldcat, OCLC number: 137229934.