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Libro

Pitigrilli (Pseud. Di Segre Dino)

Le amanti, La decadenza del paradosso,

Industrie Grafiche Litografia Salussolia, E A,, 1938

no disponible

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1938
Lugar de impresión
Torino,
Autor
Pitigrilli (Pseud. Di Segre Dino)
Editores
Industrie Grafiche Litografia Salussolia, E A,
Idiomas
Italiano

Descripción

In 8°; 84 pp. Legatura in tutta tela di juta, con titolo impresso in azzurro al piatto anteriore e al dorso. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Piatti foderati con carta con carte su sfondo nero. Frontespizio illustrato. Prima non comune edizioni di quest'opera di Dino Segre, conosciuto con lo pseudonimo di Pitigrilli (Saluzzo, 9 maggio 1893 – Torino, 8 maggio 1975), celebre scrittore, aforista e giornalista piemontese. Segre nacque a Saluzzo da una nota famiglia locale di origini ebraiche da parte di padre, anche se ormai atea. Scrittore di successo fra le due guerre, oltre che creatore di diverse testate giornalistiche, sposò Deborah Sinigallia ebrea praticante, figlia di un importante industriale tessile. Nonostante la moglie ebrea e le stesse sue origini ebraiche, Segre fu un informatore e delatore dell'OVRA (assoldato con la cifra di 5000 mila lire al mese, stipendio considerevole per l'epoca), la polizia segreta fascista cosa che nel dopoguerra, quando la cosa venne risaputa, gli fece perdere ogni popolarità. Le sue delazioni portarono all'arresto di diversi esponenti dell'antifascismo come causò l'arresto e l'incarcerazione di Sion Segre Amar, Leone Ginzburg, Giuseppe Levi, Gino Levi Martinoli, Carlo Levi e suo fratello Riccardo, Carlo Mussa Ivaldi, Barbara Allason. Dalle carte dell'OVRA si potè ricostruire come fu lo stesso Pitigrilli a denuciare la redazione del giornale "La Cultura" come uno dei punti di incontro di tutto il movimento antifascista torinese, segnalazione che portò all'arresto di tutta la redazione fra i quali si trovavano Vittorio Foa, Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Franco Antonicelli, Carlo Levi, Massimo Mila, Michele Giua e Vindice Cavallera, Giulio Einaudi, Augusto Monti e Piero Martinetti. Nonostante la sua collaborazione con l'OVRA, per le sue origini ebraiche, nel 1940, lo stesso Pitigrilli, rischiò di venire deportato e si salvò solo grazie all'intervento della sorella minore di Benito Mussolini, Edvige. Umberto Eco, in un celebre saggio a lui dedicato, "L'uomo che fece arrossire la mamma", scrisse come l'influenza negativa legata al suo coinvolgimento con l'OVRA, abbia completamente offuscato la palese originalità e validità della sua opera letteraria. Dopo la guerra, partendo da esperienze medianico-spiritiche, ebbe una forte conversione al cattolicesimo che lo portarono a disconoscere le opere scritte fra le due guerre, ricche di sarcasmo e di richiami all'erotismo, vietandone anche la ristampa. Prima edizione, non comune a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione.