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Libro

Pulci Luigi

Il Morgante di Luigi Pulci nobil' fiorentino. Nuovamente corretto, e Ristampato con licenzia de Superiori.

Bartolomeo Ser martelli,, 1574

1000,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1574
Lugar de impresión
Firenze
Autor
Pulci Luigi
Editores
Bartolomeo Ser martelli,
Materia
CAROLINGIO ORLANDO ACCADEMIA MEDICEA FIRENZE
Idiomas
Italiano

Descripción

In 4° (22,5x15,5 cm); (16), 390, (2) pp. Legatura coeva in piena pelle maculata con titolo, autore e ricchi fregi ai tasselli. Piccola abrasione antica a cancellare antica e piccola nota di possesso privato al frontespizio solo in parte ancora leggibile “Di Enea (?) …”. Ritratto del Pulci entro medaglione al frontespizio. A parte qualche leggero foxing e alcune pagine con leggera ed uniforme brunitura dovuto alla qualità della carta utilizzata e comune a tutti gli esemplari, volume in buone-ottime condizioni di conservazione. Testatine, iniziali e finalini riccamente ornati. Non comune edizione stampata a Firenze da Bartolomeo Sermatelli di quello che è considerato il capolavoro della letteratura cavalleresca fiorentina e fra le opere più singolari della letteratura italiana, scritto dal celebre poeta fiorentino, Luigi Pulci (Firenze, 15 agosto 1432 – Padova, 11 novembre 1484). Il “Morgante” è la storia epica e parodistica, in ottave e suddivisa in cantari, del gigante Morgante che Orlando converte al cristianesimo. Pulci recupera così la materia del ciclo carolingio rielaborandola in modo inaspettato e comico. Pulci, dopo un’infanzia difficile cara tterizzata da un’estrema povertà, entrò nelle grazie del giovane Lorenzo de’ Medici dopo essergli stato presentato nel 1461 che ne condivideva lo spirito giocoso ed allegro (come è dimostrato anche dai componimenti del de’ Medici di quegli anni). I favori di Lorenzo, però, mutarono quando il Pulci, entrò in forte polemica con i filosofi platonici dell’accademia medicea (Ficino, Pico e Landino) e dopo un aspro scontro avuto con Ficino sul tema dell’immortalità dell’anima. Le difficoltà finanziare dovute ai problemi economici dei suoi fratelli e dalle mutate simpatie di Lorenzo de’ Medici lo portarono al servizio del condottiero Roberto di San Severino, che seguì in vari viaggi (Milano, Pisa e Venezia) e che lo premiò per il suo abile e prezioso servizio, con il titolo di Capitano di Val di Lugana, feudo dei Sanseverino. Nel corso del XVI secolo ne apparvero varie revisioni che ne alterarono la coerenza filologica, principalmente le edizioni veneziane corrette dal Masetti. Anche questa impressione fiorentina è espurgata dai passaggi licenziosi. ICCU/EDIT16, n.33661. BM-STC Italian, p. 544; Non in ADAMS; Gamba 791, Haym 91:6. Graesse V, 508; Brunet IV, 973.